Progetto coreografico Michele Di Stefano
Su commissione del festival BolzanoDanza|Tanz Bozen 2020 da un’idea di Emanuele Masi
Con cast variabile - 1 performer
Musica Jeff Buckley, You & I
Luci Giulia Broggi
Management Carlotta Garlanda
Distribuzione Jean François Mathieu
Coproduzione Bolzano Danza/Tanz Bozen e KLm 2020
Foto Andrea Macchia
EDEN è l’incontro intimo tra due corpi in posizioni molto differenti: la scena e la platea. Ed è a ben guardare un esercizio di cattività che riguarda entrambi i corpi, apparentemente complici di una rinuncia al “paradiso” in assoluta reciproca solitudine.
Ma l’eccezionalità del contesto ci suggerisce che non è così. Nessuna rinuncia: il paradiso è esattamente di fronte a te, è quella persona che ti sta di fronte, dal palco alla platea o dalla platea al palco, nell’assoluta reversibilità dell’incontro. Le circostanze favoriscono una percezione differente di qualcosa che non ha mai smesso di agire nel patto tra spettatore e performer. Ed è la comprensione tra i corpi. Per questo in EDEN non incontrerete una coreografia, ma delle persone, che danzano esclusivamente per comprendervi e per farsi comprendere, in un unico spazio. Persone che non rinunceranno nemmeno per un secondo alla piena immersione nella vostra presenza. Sarete in due a guardare e dunque sarete in due a danzare, sarete il contrario dell’assembramento, riverbero infinito nella vastità dei vostri due luoghi che sono un solo luogo.
Ogni produzione di immagine corre il rischio di allontanare uno dei due poli da questa intensità, ristabilendo un tipo di relazione che in queste circostanze suonerebbe come una occasione perduta. Un paradiso perduto. Per questo ho chiesto ai performer di mantenere intatta un’instabile vulnerabilità, il che dal mio punto di vista è un gesto eminentemente coreografico, e di non cedere mai alla tentazione di mostrarsi. Solo così, nella resa reciproca, ognuno di voi due sarà anche l’altro e la danza si rivelerà per quel che è: uno stato eternamente nascente.